L'impronta del gatto - I gialli del Commissario De Vincenzi
Om bogen
De Angelis nella sua produzione tocca diversi temi e altrettante collocazioni geografiche, dalla Cina alla Russia passando per la riviera ligure. Stavolta si confronta con il sudamerica mentre il commissario De Vincenzi, primo detective della letteratura italiana, indaga sull'omicidio di un venezuelano che ha due caratteristiche dominanti. È depravato ed è milionario. Atmosfere esotiche, ma anche tipicamente italiane e meneghine, le tinte del giallo più genuino, ma anche i tratti di carattere di un protagonista che, costretto a muoversi in certi rigidi canoni imposti dal regime (i colpevoli sono quasi sempre stranieri coinvolti in pratiche viziose, l'ordine che vince sul disordine), lascia intuire a distanza di quasi un secolo il suo antieroico senso di distacco nei confronti dell'epoca in cui si trova a vivere. E anche per questo non è solo una fotografia dell'epoca, ma anche una rivisitazione storica di un regime totalitario che pretendeva, ma non sempre riusciva come in questo caso, di avere il totale controllo anche sulla produzione letteraria degli autori italiani.
I romanzi di De Angelis, a lungo dimenticati, sono stati riscoperti prima negli anni sessanta grazie al lavoro di Oreste del Buono e poi resi definitivamente popolari dagli sceneggiati televisivi andati in onda tra il 1974 e il 1977 e interpretati da Paolo Stoppa. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.