Proteggimi
Om bogen
Haley è una studentessa di prima media che è stata inserita in una classe speciale per studenti con difficoltà di apprendimento. Il primo venerdì dell'anno scolastico, la professoressa Laverne – la loro insegnante – porta la classe composta da sei tra bambini e bambine nella vecchia aula d'arte. Ogni venerdì, annuncia, avranno un'ora per parlare tra loro di quello che vogliono. Non saranno presenti adulti. Inizialmente gli studenti sono confusi. Perché la professoressa vorrebbe che parlassero quando durante le lezioni passa il tempo a dire loro di stare in silenzio? Ma lei è irremovibile, la sua speranza è che condividendo le loro storie possano imparare a proteggersi a vicenda da un mondo che alla loro età sembra, e spesso è, spaventoso. Nella APP (Aula Per Parlare) gli studenti iniziano ad aprirsi l'uno con l'altro. Ognuno di loro sta lottando con qualcosa. Haley colleziona queste storie, poesie, barzellette e tutto quello che succede con il proprio registratore portatile, consegnandolo a turno a ciascun bambino perché possano riascoltarsi e ricordare. E forse è proprio questo a renderci liberi. Forse sono i nostri ricordi. Le cose a cui siamo sopravvissuti. Jacqueline Woodson scrive in modo autentico e poetico osservando il mondo con gli occhi dell'infanzia, dando voce con gentilezza ed empatia ad aspetti della vita per i quali spesso gli adulti non trovano parole: l'immigrazione, la discriminazione razziale, la divisione in classi, il carcere, il bullismo, l'identità e la paura di un mondo che cambia.