Se Dio c’è ed è come ce lo ha raccontato Gesù, un Padre misericordioso, come può esistere il dolore, come può permetterlo? Non cercate nella Scrittura una risposta al grande quesito. Ma nemmeno, come ancora succede, dite che Dio apprezza la sofferenza o, peggio, che la invia. Niente del genere. Parlare del dolore significa entrare nel tempio sacro del mistero. Disposti ad ascoltare, a ragionare, a meditare, a guardare, fino ad arrivare ai piedi della collina dove Dio, anziché ribellarsi al dolore inflittogli dagli uomini, lo assume e lo redime.