Tutte le storie sono vere
Om bogen
Mike Silvestro, regista televisivo, ha un metodo tutto suo di fare fiction: recluta un vero salumiere per il ruolo del salumiere, un avvocato di professione per interpretare l’avvocato sullo schermo... niente più attori, solo gente comune, che non viene pagata e anzi ringrazia dell’opportunità di apparire in TV. Uno stile che piace ai produttori, amanti dei budget bassi, e agli spettatori, che amano sognare a ogni lieto fine. Anche la festa che la Rete ha dato per celebrare il suo ultimo successo è andata per il meglio; ma, quando torna a casa, Mike trova ad aspettarlo la più terribile delle sorprese: suo figlio Filippo, di tredici anni, non c’è più. Al suo posto, un biglietto che recita: “Non chiamare la polizia. Ci facciamo vivi noi”.
Quando si è disperati ci si aggrappa a qualsiasi possibilità. E se fosse vero che ogni storia narrata non è altro che il ricordo di ciò che è già successo a qualcuno, in qualche luogo e in qualche tempo? Se fosse davvero possibile scoprire dove è stato portato suo figlio, provando a “ricordare” quello che è successo a casa sua, quella notte? Tra doppiogiochisti e delatori, strategie investigative e interpretazioni della meccanica quantistica, un thriller “girato” in 24 ore che pone di fronte a un’ineludibile domanda: se tutti i sogni possono avverarsi… anche gli incubi possono farlo?