Viaggio al Capo Nord fatto l’anno 1799
Om bogen
La prima versione italiana, questa che qui si presenta, fu edita da Sonzogno nel 1832. Ma si tratta di un compendio, di una riduzione, sia della prima versione edita in lingua inglese a Londra nel 1802 con il titolo Travels through Sweden, Finland, and Lappland, to the North Cape, in the years 1798 and 1799 sia della successiva versione in francese, Voyage au Cap-Nord par la Suede, la Finlande et la Laponie, par Joseph Acerbi.
L’edizione italiana è in volume unico. Dopo un’introduzione, che si deve molto probabilmente a Giuseppe Belloni, ‘antico militare italiano’, che sul frontespizio compare come compendiatore della prima edizione italiana, inizia il testo organizzato in 22 capitoli. I primi due riguardano il soggiorno in Svezia (come si nota, estremamente ridotto rispetto alle versioni inglese e francese), dal III al IX capitolo è narrato il viaggio in Finlandia, il resto dell’opera comprende il racconto sulla Lapponia e sulle particolarità di quella regione. Il taglio principale riguarda dunque la parte relativa al viaggio in Svezia e, se si legge la biograa dell’autore, ci si accorgerà che proprio quella narrazione aveva provocato ad Acerbi numerosi problemi per via delle proteste del governo svedese contro quanto affermato dal viaggiatore italiano; queste rimostranze uciali contro il governo francese, per il quale Acerbi ricopriva un incarico diplomatico, ebbero pesanti conseguenze per lo scrittore. Quando viene pubblicato il compendio in Italia, nel 1832, lo scrittore ha abbandonato da tempo la bandiera francese e ricopre l’incarico di Imperial Regio Console generale in Egitto. Ma il resoconto sulla Svezia era comunque meglio che fosse espunto.
Sembra che questo sia stato il primo viaggio via terra per arrivare a Capo Nord. Non possiamo averne la certezza. Ma si può affermare che questo qui presentato sia il primo resoconto organico di tale viaggio. Esaminando il percorso, per arrivare a Capo Nord la spedizione prevede il passaggio dalla Svezia alla Finlandia con l’attraversamento del tratto di mare tra il Golfo di Botnia e il Mar Baltico. Lo stile, di consueto semplice e piano, acquista un forza non comune quando Acerbi descrive alcuni grandi fenomeni della natura o alcune circostanze straordinarie del suo viaggio: la distesa di mare gelato solcata dalle slitte, l’incendio nelle foreste della Finlandia, la descrizione della pesca della foca... Ma cosa può aver spinto un italiano, che viene da «un paese ricco di tutte le bellezze della natura e delle più belle produzioni d’arte» ad intraprendere un sì periglioso viaggio?