Scritto nel 1926, descrive un viaggio nell’Estremo Oriente, con annotazioni crude e poetiche della vita e dei costumi del tempo. Decine di visioni di tramonti sul mare e tempeste spaventose descritte senza mai ripetersi. Non mancano analisi politiche su perché e quanto sia esteso il dominio britannico e il rammarico per le grandi colonie che la piccola Olanda vanta in quelle latitudini.