1488. Caterina Sforza, vedova di Girolamo Riario, signora di Forlì e Imola, è una donna dal raro ingegno e dal grande potere. Nessuno può credere, quindi, che possa perdere forza e scaltrezza per colpa di un uomo, capace di suscitare in lei una passione così impetuosa da distoglierla dai suoi doveri di reggente e dalla sua inflessibilità. Si chiama Giacomo Feo ed è uno stalliere, un individuo indegno di lei, del suo rango, anche solo del suo interesse. Ma la Tygre, in quella storia clandestina, si lascia condurre con lo stesso furore che l'ha sempre sostenuta in battaglia. In molti approfitteranno per tramare alle sue spalle, e spetterà a Caterina scegliere tra la vita che crede di meritare e il ruolo per cui è nata.