Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell'Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l'indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato. L'esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè - il migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche e operare alla vecchia maniera - sono dunque piú utili che mai, anche se l'anziano poliziotto appare un po' distratto da un problema personale. Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale; il secondo la porterà invece in un «luogo dell'anima» che appartiene alla sua infanzia.
Piú che sotto un albero pareva di essere dentro un bosco.
- Facissi attenzione, dottoressa, che può inciampare nelle radici, - l'avvertí Spanò, mentre la precedeva. Adriano era già chino sul corpo della vittima. Quella che avevano di fronte sembrava una scena da thriller americano.
- Madonna santa, - mormorò Vanina, piú colpita di quanto si aspettasse.
- Ora capí perché preferivo che lo vedesse con i suoi occhi, dottoressa?