Anch'esse quasi simili a Dio
Tietoa kirjasta
L’uomo è stato creato, dicono, a immagine e somiglianza di Dio. Uomo, beninteso, nel senso di maschio. La donna è solo “quasi” simile, e la vita di una donna è come quella di un bruco che si libera di un bozzolo solo per trovarsi racchiuso in un bozzolo più grande, senza mai riuscire a diventare farfalla… Per trovare una donna così imbozzolata, non è mica necessario andare tanto lontano, o pensare alle donne afghane, imprigionate nel burka: la storia di Carolina è ambientata in Italia, inizia nella prima metà del secolo scorso, quando raggiungere la par condicio col maschio, sia parroco, maestro, dottore, padre, fratello o marito è praticamente impossibile, come se lei fosse figlia di un Dio minore. Non merita farla studiare, è destinata a lavori precari e non specializzati, di “scarso reddito e molta fatica” e, se impegnata nel solo lavoro domestico, risulta “nullafacente”, benché si debba occupare di casa, spesa, cucina, figli, marito, fratello disabile e genitori entrambi allettati. In un modo o nell’altro, poi, è sempre lei la colpevole: se il fratellino è nato disabile, se non riesce ad avere bambini o se i figli prendono una brutta strada.
Un’altra di quelle che Bruna Nizzola chiama le sue “piccole storie”, narrata con una prosa lieve e ironica, asciutta e misurata, con sentimento, ma assolutamente senza sentimentalismi.