Blood red sun
Tietoa kirjasta
“Bene e male”, una dicotomia che ha accompagnato dalla notte dei tempi il genere umano. Le relazioni sociali sono dominate da una “frustrazione civile” proprio perché il progresso civile richiede al singolo un prezzo che consiste nella perdita della felicità, dove per felicità si intende il soddisfacimento di tutte le pulsioni individuali. In qualche citazione emerge che l’approccio etologico condivide con Freud l’idea della naturalità dell’aggressività umana, dove trova terreno fertile nella mente dell’uomo, soprattutto ove il costume della società, il Sé sociale, non supera barriere radicate in profondi stereotipi e pregiudizi sulle donne. Nella civiltà dell’apparire che offusca il concetto più importante e concreto, quello dell’essere, si richiedere di essere forti, quindi, di apparire aggressivi, altrimenti si è deboli, oppure è solo una reazione alla paura che domina i nostri pensieri? Nell’inconscio, e forse anche in superficie, nei pressi del conscio, ci accorgiamo che tanti uomini soffrono la donna decisa, ferma, coerente, quasi fosse un pericolo, in quanto non gestibile. Una serie di tali circostanze e di concause, spesso variabili psico-sociodemografiche, conducono al compimento di femminicidi, oggi più che mai tristemente attuali. L’opera vuole veicolare alcuni aspetti importanti del nostro costrutto sociale: la figura travagliata, combattuta ed in parte sofferente, di un serial killer, divenuto paradossalmente quasi un paladino delle donne, ancora una volta vittime di violenze. Il costrutto di un uomo di vita caratterizzata da un’infanzia tormentata che, inevitabilmente, creerà dei fantasmi, frutto della sua sofferenza inconscia, nonostante riesca a percepire cosa possa essere il sentimento dell’amore. Meccanismi di fantasie criminali che avranno come obiettivi delle vittime particolari, si, così particolari da non essere donne. Sofferenze su sofferenze tra dinamiche sentimentali di vita con scenari che oscillano, tra alcuni spaccati di vita della “Grande Mela” e le decantate bellezze della Sicilia. Tutto permeato da un contesto poliziesco intriso di relazioni che fanno emergere la natura umana nella sua totale essenza e debolezza.