Confessione
Tietoa kirjasta
La “Confessione” occupa un posto di rilievo fra gli scritti autobiografici di Tolstoi. La pubblicazione del libro sconvolse l’opinione pubblica sia in Russia che all’estero suscitando notevole ammirazione dovuta non solo alla carica polemica e accusatrice dell’opera, ma anche alle sue qualità artistiche che Stasov definì niente meno che “mirabili”. Una parola-chiave molto importante e ricorrente è il pronome personale “io” che è la parola più frequente: appare 766 volte e si trova in una posizione forte (è la prima parola del testo). Questo a sottolineare sia l’importanza della soggettività nell’universo artistico della “Confessione”, sia il ruolo predominante dell’atteggiamento introverso nel tipo psicologico dell’autore. Tolstoj afferma che: “Non avendo trovato la spiegazione nella conoscenza, ho cominciato a cercarla nella vita.” In altre parole l’autore passa all’analisi di casi concreti per risalire alle leggi generali dell’universo.
Nel testo si racchiude e sintetizza l’intero pensiero tolstoiano in tema di fede, a partire dalla formazione di quel quesito che attanaglia tutti gli uomini, alle riflessioni da questo scaturite, agli studi ed alle possibili soluzioni. Lo scrittore ripercorre le strade che prima di lui sono state tracciate dai passati filosofi e, come alcuni di essi, pensa anch’egli al suicidio. Tuttavia, non è in quest’ultima strada che Tolstoj troverà conforto. Infatti, è solo avvicinandosi alla vita di campagna, alla semplicità ed all’amore verso il prossimo che lo stesso riuscirà a placare le proprie inquietudini. Egli sceglie e trova la fede e, nella sua versione più autentica, la risoluzione alle proprie domande, alla propria crisi spirituale nonché la fonte della propria conversione morale.
Il testo è estremamente intenso e complesso: la parte finale della “Confessione” spicca per chiarezza, lucidità e soprattutto coerenza logica e narrativa, piuttosto che per il tenebroso simbolismo onirico a cui è stato spesso associato: pare ragionevole assimilarla ad un’allegoria che riassume in forma figurativa il messaggio principale dell’opera, il quale, senza pretendere qui di dare un’interpretazione esaustiva, risiede nel passaggio dall’instabilità all’equilibrio.
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