Da Versailles alla Cibernetica (a cura di Maurizio Falghera)
Tietoa kirjasta
"Se noi ci fidiamo di qualcuno e scopriamo che costui non meritava fiducia; o se diffidiamo di qualcuno e scopriamo che in realtà costui meritava fiducia, ci sentiamo male. Il dolore che può derivare agli uomini e a tutti gli altri mammiferi da questo tipo di errore è grandissimo."
Il 21 aprile 1966 Gregory Bateson – antropologo e padre dell’Ecologia della Mente - tenne un discorso alla conferenza “Two Worlds Symposium», presso lo State College di Sacramento, California. Quella che ascolterete è la trascrizione integrale di quell’intervento. Era iniziata proprio allora la mobilitazione degli studenti contro la guerra del Vietnam; quegli studenti erano parzialmente consapevoli di essere nati in un mondo impazzito ma disorientati e pieni di rabbia per non essere in grado di capirne le vere origini, e alla ricerca disperata di un significato come rimedio per la loro profonda alienazione rispetto alle strutture sociali e politiche del tempo. Bateson presentò a quell’assemblea il suo personale punto di vista: aveva visto e vissuto il “grande inganno” compiersi quasi cinquant’anni prima, nel 1919, con il patto di Versailles, ed era stato protagonista dell’altro grande evento, per lui rivoluzionario, che avrebbe potuto far comprendere le cause di quell’inganno e di molti altri a venire, cioè la cibernetica, ovvero la scienza delle complesse interazioni fra le idee, comprese quelle politiche, filosofiche e perfino etiche. Sono passati molti anni da quella conferenza e molte cose sono cambiate nel mondo, ma non sono cambiati, a quanto pare, gli atteggiamenti di fondo che erano alla base delle preoccupazioni di Bateson. Il suo discorso è ancora straordinariamente attuale perché permette di cogliere i contesti più ampi in cui si agitano quelle forze distruttive che, in un modo o nell’altro, sono emerse dai due esempi che egli cita nel suo intervento; è come una cornice, un inquadramento generale che aiuta a comprendere le follie di questo secolo XXI, e forse a meditare su come far fronte al dolore e all’angoscia dell'attuale periodo storico. Si potrebbe dire che le idee del maestro dell’Ecologia della mente siano decisamente liberatorie e forse, per certi aspetti, addirittura catartiche!
Traduzione e Presentazione di Maurizio Falghera
Fonte sonora: Internet Archive