In questo piccolo saggio dai toni scherzosi si ricostruisce il microcosmo del contadino, dalle sue stravaganti abitudini e psicologia al suo poco idilliaco rapporto con le insidie del mondo odierno. Il lettore verrà accompagnato in un universo bizzarro, sempre diviso tra gioia e paura, diffidenza e speranza, pessimismo e fiducia, caduta e risalita. Non mancheranno momenti di fragilità emotiva e autolesionismo, sia mentale che fisico. La figura del contadino racchiude in sé ossimori e paradossi, e proprio in essi trova la sua ragione d’essere: ancorato alla terra, anelante al cielo.