Dei delitti e delle pene
Tietoa kirjasta
Dei delitti e delle pene è l'opera più famosa dell'Illuminismo italiano scritta da Cesare Beccaria nel 1764. Beccaria si oppone all'uso della tortura e della pena di morte, considerate inumane e inefficaci per prevenire i reati, e invece propone un sistema di giustizia basato sui principi della dissuasione, della proporzionalità e della protezione dei diritti individuali. Suggerisce inoltre che la punizione per un crimine dovrebbe essere determinata dalla gravità del crimine stesso, piuttosto che dalle caratteristiche personali dell'autore dell'offesa. Il lavoro di Beccaria è stato rivoluzionario per il suo tempo e ha contribuito a plasmare il moderno sistema di giustizia. Ha influenzato lo sviluppo del codice penale in molti paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Francia. Il libro è ancora considerato un'opera importante nel campo della criminologia ed è ampiamente studiato nelle facoltà di giurisprudenza di tutto il mondo.
Cesare Beccaria (1738-1794) filosofo, giurista e criminologo fu uno dei primi sostenitori della filosofia illuminista in Italia. Ha proposto una serie di idee innovative per la sua epoca, come la limitazione del potere dello Stato e la protezione dei diritti dell'individuo.
Prefazione a cura di Giovanni Fantasia
Nato a Gaeta nel 1984 e giornalista pubblicista dal 2008, ha collaborato con quotidiani, periodici, programmi radiofonici e siti internet di informazione. Laureato in Industria Culturale e Comunicazione Digitale ha ricoperto l’incarico di addetto stampa del Comune di Gaeta dal 2007 al 2012.