Nel suo celeberrimo Elogio della Follia, Erasmo da Rotterdam immagina che la Follia sia una sorta di dea, la quale dall’alto del suo “seggio” spiega quanti e quali benefici l’umanità riceva dalle sue mani. Passando in rassegna tutti i vizi incarnati in varie categorie di persone e personaggi, essa spazia nel tempo con satira feroce senza risparmiare né re e né papi.