Foiba Rossa
Norma Cossetto, storia di un'italiana
Tietoa kirjasta
L’estate del 1943 cambia la storia dei confini orientali d’Italia e dell’Istria. La firma dell’armistizio dell’8 settembre sancisce, di fatto, la resa improvvisa e incondizionata. L’esercito italiano si sfalda e il controllo del territorio, soprattutto nelle zone di confine, non viene esercitato più da nessuno. In questa situazione, l’opposizione armata al fascismo e al nazismo, molto accanita in Jugoslavia, si espande in tutta l’Istria. Giuseppe Cossetto, dirigente locale istriano, diviene un obiettivo dei partigiani comunisti slavi. I titini lo cercano ma, non trovandolo, si accaniscono contro la sua famiglia. Prelevano Norma, la figlia di appena 23 anni, studentessa universitaria. Norma è condotta nella caserma di Visignano. Le viene proposto di entrare nel Movimento Popolare di Liberazione. Lei rifiuta in maniera ferma, assoluta. Tornata a casa, viene nuovamente prelevata e condotta al comando partigiano. Norma e altri prigionieri vengono trasferiti da Parenzo alla scuola di Antignana. Comincia l’inferno. Le donne vengono tutte violentate e in particolare Norma, tenuta da parte e legata ad un tavolo, viene seviziata e violentata ripetutamente da 17 aguzzini. La notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 viene gettata, ancora viva, nella foiba di Villa Surani.