Rompere con l’arida purezza delle cose, riattivare sentieri che deviano dalla regola del già deciso, del normato, del presunto naturale. A questo cospirano tutte le figure convocate in questo libro da Giorgiomaria Cornelio. Sono “fossili di rivolta”: abbandonati da un patto d’incuria, sorpresi da un’archeologia del possibile, questi fossili danzano contro ogni fine già decretata, annunciando una rinascita immaginativa. Questo libro errabondo e selvatico, capace di scatenare un’inedita energia fossile, traccia una costellazione che allea temi del paesaggio contemporaneo – la rete, i social network, la “gnosi verde” delle piante – con saperi in apparenza più remoti, come il diritto romano, la storia dei processi agli animali, il Medioevo fantastico. Fossili di rivolta alimenta fioriture percettive, ci mobilita allo stupore e all’avventura queer delle forme, schiude metamorfosi e rinascite sempre a venire.