Il fiume tra di noi
Tietoa kirjasta
Farhad, illustre studioso degli antichi testi persiani, lascia improvvisamente Teheran e l'insegnamento universitario e si rifugia in Umbria. Dopo quindici anni di silenzio invita la figlia a raggiungerlo e Parvaneh, nonostante il risentimento per un abbandono che non sa spiegarsi, accetta.
Lì, durante una drammatica passeggiata lungo il fiume, scorrono le sequenze dell'intera vita del professore. Sotto lo sguardo indagatore di due gallinelle d'acqua che richiama quello degli agenti della spietata polizia governativa, Farhad rivela il suo passato più intimo, i sentimenti celati, le angosce e le inquietudini che lo hanno ossessionato per tutta la vita.
Con uno sguardo che passa dalla Persia all'Italia, dalle rovine dell'antica città di Firuzabad e dei templi zoroastriani ai vicoli del borgo medioevale umbro, dalle distese di papaveri da oppio alle anse del Tevere, Il fiume tra di noi è la storia di un intellettuale nell'Iran a cavallo tra la dittatura laica dell'ultimo scià Reza Pahlavi e lo Stato islamico dell'ayatollah Khomeyni, smarrito ed estraniato in un Paese diviso tra la modernità liberista e la strumentalizzazione religiosa della cultura classica.
Con una capacità poetica e linguistica che non smette mai di essere politica, Bijan Zarmandili ci consegna con questo libro il suo testamento spirituale, in cui il "caos dello spaesamento" è cifra di comprensione del mondo attuale filtrato dalla sensibilità estetica di un Oriente sempre affascinante.