Il Muro portante
Tietoa kirjasta
A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, Limes ripercorre la struttura della guerra fredda.Al centro del numero vi è un ribaltamento di categorie: la guerra fredda è stata in realtà una lunga pace europea, da anteporre all’instabilità successiva al crollo dell’impero sovietico e della stessa, con annesso ritorno della guerra in Europa. A partire dai confitti nell’ormai ex Jugoslavia, seguiti dall’attacco russo in Georgia, fino allo scontro indiretto fra Usa e Russia in corso in Ucraina.La prima parte del numero ripercorre gli equilibri europei della guerra fredda attraverso i suoi protagonisti: l’Unione Sovietica, gli Usa, la DDR, la Berlino divisa, le città di confini perennemente contesi come Stettino.Nella seconda parte si torna all’oggi. Una nuova cortina di ferro attraversa l’Europa ma, al contrario della sua versione novecentesca, non produce stabilità. La terza e ultima parte è dedicata a Trieste, emblema della nostra esperienza della guerra fredda, città di frontiera nonché fragilità geopolitica italiana prodotta tra le due guerre mondiali. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista.Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili.L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda.