Il piacere dell’onestà (1917), una delle più celebri commedie di Luigi Pirandello, è ispirata dalla sua novella Tirocinio (1905). Come già in Pensaci Giacomino e in Ma non è una cosa seria, l’autore usa l’espediente del falso matrimonio per costringere i personaggi a togliersi la maschera dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri. In questa edizione il testo è stato lasciato - a parte alcuni pochi interventi filologici - rispettosamente intatto nella sua originale stesura “primonovecentesca”.