Il Regno di Avalon
Tietoa kirjasta
“Il regno di Avalon” fa parte della “Trilogia delle Avventure di Atalon”. Atalon che di Avalon ne era la capitale vive i propri ultimi giorno in questo romanzo scritto sul filo della fantasia dell’autore e di una improbale realtà romanzesca.
Quando gli invasori spagnoli del Messico vennero a conoscenza che gli Aztechi provenivano da una terra nel mare chiamata “Aztlan”, si convinsero che questi fossero perciò i discendenti degli Atlantidei. Gli indigeni avevano, nelle loro, leggende, anche una strana figura chiamata “coxcox”, il Noè del cataclisma messicano che si salvò con la moglie grazie ad un imbarcazione costruita in legno di cipresso. Dipinti di questo racconto sono stati rinvenuti anche tra i Miztechi, gli Zapotechi, i Tlascoltechi e altre popolazioni limitrofe.
Ma la storia ed i miti si ripetono anche dal lato opposto dell’emisfero: i Celti che abitavano l’Irlanda ed il nord della Francia hanno, da sempre, affermato di essere i discendenti di un popolo scampato all’inabissamento di una terra che essi chiamavano Avalon.
Atalon di Avalon, che ha una inquietante assonanza con “Aztlan” probabilmente l’antica “Atlantide” già descritta da Platone.
Nelle vicende della fine di quell’ isola e della fuga di pochi scampati si innesta un altro evento che si svolge nei tempi attuali: la casuale scoperta di una piramide in fondo all’Oceano Atlantico, nella Fossa Tettonica di Puerto Rico a 8600 metri di profondità. La storia è affascinante perché ci fa vivere una ipotetica possibilità di rinascita del regno di Avalon attraverso gli occhi di un ricercatore impegnato e di una splendida collaboratrice che, curiosi per natura, possono sognare di avere utilizzato il loro impegno per documentare le loro ipotesi di ricerca.
Nel complesso il romanzo è di facile lettura, con ricche informazioni, fervida fantasia, che tiene legati dal principio alla fine per scoprire il seguito e soddisfare la piacevole curiosità che suscita.
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