Il sapore dell'arcobaleno
Tietoa kirjasta
Un viaggio interiore, un'esperienza nel proprio inconscio che travolge il lettore Apparentemente le loro sono vite normali. Domeniche a Messa, affari in giro per il mondo, storie d'amore più o meno fortunate, pomeriggi al supermercato, cene in famiglia, risate con i colleghi. Apparentemente tutto sembra andare bene ma dietro questa serenità si nasconde un profondo senso di insoddisfazione. Pazienza. In fondo la vita è questa, fatta di alti e bassi. Dove la felicità è un sogno da conquistare e non uno stato dell'essere. E' così che funziona. Apparentemente. E' la storia di Massimiliano, Giorgia e Antonio, amici d'infanzia che dopo 20 anni tornano nel paese della loro, a Marta, vicino Viterbo, per il funerale del quarto componente del loro gruppo storico, Samuele. Qui si troveranno ad affrontare il loro passato e a rivivere quelle situazioni forti, dure, che avevano cercato di cancellare o di nascondere nella loro memoria. Sarà proprio Samuele ad accompagnarli nel loro risveglio dal torpore, ad abbattere il muro che separa i loro occhi dal mondo, così vicino ma così faticoso da mettere a fuoco. Fino al punto da fargli scoprire la vita. Fino al punto da fargli cancellare quell'avverbio: apparentemente. Fino al punto da farli innamorare. Il secondo romanzo di Daniele Giudici è un viaggio interiore, un'esperienza nel proprio inconscio che travolge il lettore portandolo ad una riflessione sul dono della vita, su quanto sia difficile accorgersi che siamo vivi, su quanto portiamo dentro di noi tutto il nostro passato, a volte come un fardello. Su quante volte possiamo morire e nascere di nuovo, ogni giorno.