Il tempo dell'incanto
Tietoa kirjasta
“Di tutte le cose perdute quella che più mi manca è proprio quella leggerezza, quell'aspettativa, la sensazione che presto sarebbe accaduto qualcosa e che subito dopo saremmo stati tutti più felici e più liberi”.
Una vecchia borraccia di alluminio viene affidata da Cesare, partigiano deluso, a Luc, un giovane e appassionato militante di estrema sinistra: lo aspetta una scomoda notte di appostamento, avrà bisogno di qualcosa da bere e di tanto coraggio. Diana ha imparato a tuffare i piedi nell'acqua della Lustrola per scacciare via i brutti pensieri: glielo ha insegnato nonna Fiammetta, che un tempo percorreva quei monti con messaggi e pallottole nascosti dentro ai rami di sambuco. C'è un filo rosso che unisce la lotta partigiana con le istanze di eguaglianza e giustizia sociale del lungo Sessantotto italiano. In questo romanzo i vecchi racconti e le battaglie di tanti giovani per “un mondo più libero e lieto” si parlano nel tempo: è lì che si intrecciano le vite di Luc, dei vecchi di Poggio Lustro, di Diana e delle altre compagne, impegnate a costruire con rabbia e fatica il proprio destino di donne libere e consapevoli. Sullo sfondo le vestigia della Linea Gotica, fra i cui castagni e torrenti si nascondono ancora antichi segreti.