Io, Druso
Tietoa kirjasta
Fantascienza - romanzo (319 pagine) - L'universo peplumpunk del Premio Urania Davide del Popolo Riolo, con l'Urbe scampata all'invasione marziana grazie al genio di Giulio Cesare, si arricchisce di nuove e intriganti storie: quali res novae complicheranno la vita a plebei e patrizi? Che fine ha fatto Marco Antonio, il Tripodico Minore? Quali misteri si nascondono nella lontana Iperborea?
Due generazioni sono passate da quando, grazie alle invenzioni del Machinarum Magister, la minaccia aliena che incombeva sull’Urbe è stata sventata. La Repubblica ha dovuto affrontare nuove sfide e i romani, la cui curiosità è tale che, per dirla alla Tacito, che né l'Oriente né l'Occidente possono saziare, hanno cominciato a colonizzare la misteriosa Iperborea, abitata da popoli tanto bizzarri quanto affascinanti.
Terra che è lo sfondo della strana vita di Tiberio Druso Nerone Germanico eccetera eccetera (perché non voglio infastidirvi enumerando tutti i suoi nomi), per gli amici Claudio, che soprannominato l’Idiota o il Balbuziente dai propri parenti, in compagnia di un pubblicano negato per la matematica, di un inventore iperboreo, di due liberti cialtroni e di un ebreo misantropo, distillò nuovi liquori, scongiurò guerre, sottomise popoli, anche se la Repubblica ne avrebbe fatto a meno, rubò il cuore a una splendida donna, con qualche trascurabile difetto, ma chi non ne ha, e divenne l’uomo più ricco dell’Urbe.
Urbe che è lo sfondo delle imprese di Sesto Aullio, il cosiddetto filosofo pratico, del suo biografo e amico, il medico ebreo Giovanni di Tiberiade e del loro mortale nemico, l’Annibale del crimine, Lucio Massovio.
Un omaggio una delle pietre miliari della fantascienza italiana, De Bello Alieno di Davide del Popolo, autore del racconto in appendice, e un altro tassello di uno straordinario universo narrativo peplumpunk.
Alessio Brugnoli, nato nei turbolenti anni Settanta a Roma, ingegnere e giramondo, nella vita normale si occupa di cose alquanto banali come il Cloud Computing o l'Intelligenza Artificiale. Allevatore di pappagalli, in passato è stato curatore di mostre d'arte e vicepresidente di un'associazione dedita alla musica e alle danze popolari.
Attualmente si occupa di street art, prima o poi metteranno al gabbio e butteranno la chiave, e, ogni tanto, si ricorda di scrivere romanzi e racconti.
Due volte vincitore del premio Kipple, con i romanzi steampunk Il Canto Oscuro (2011) e Lithica (2015), ha pubblicato i romanzi Marciare per non marcire per Soldiershop e Navi grigie per Edizioni Scudo. Ha partecipato con i suoi racconti a numerose antologie, come Operazione Europa (Elara) o Penny Steampunk di Roberto Cera.
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