L'arte di ascoltare
Tietoa kirjasta
Edizione integrale
Cura e traduzione di Mario Scaffidi Abbate
Qualsiasi discorso è nullo se non è ben inteso. L’ascolto, spesso sottovalutato, è infatti una metà fondamentale dell’atto della comunicazione.
In questo manuale, tratto dai Moralia, Plutarco elargisce consigli di virtù, ma anche esempi di vizi che toccano uno degli aspetti più importanti della vita umana. Perché l’arroganza, l’odio, la presunzione e la smania di protagonismo inquinano la nostra disposizione verso l’altro e le sue ragioni. Dedicata a Nicandro, in occasione del suo ingresso nell’età virile, l’operetta si rivolge ai giovani, affinché sappiano maturare senza cedere al disordine delle emozioni, ma in ogni cosa cercando la pacatezza e la riflessione. Plutarco cita gli antichi filosofi, racconta aneddoti, riporta versi di Omero, mette in guardia contro le belle parole vuote, contro i discorsi apparentemente affascinanti ma privi di sostanza, usati per abbindolare gli ingenui e coloro, appunto, che non sanno ascoltare.
Plutarco
nacque intorno al 46 d.C. a Cheronea, in Beozia, da famiglia ricca e di buona cultura. Recatosi ad Atene nel 60, fu discepolo di Ammonio, filosofo di origine egiziana, che lo introdusse alla filosofia di Platone, il cui influsso sarà sempre presente nella sua opera. Compì numerosi viaggi in Asia, in Egitto, ma soprattutto a Roma; morì nella sua città natale intorno al 120 d.C. Le opere pervenuteci, ordinate in un corpus in età bizantina, comprendono le Questioni conviviali, i Moralia, dialoghi e trattati, e le Vite parallele, la sua opera maggiore e più conosciuta. Di Plutarco la Newton Compton ha pubblicato anche le Vite parallele di Alessandro e Cesare.