Le Baruffe Chiozzotte
Tietoa kirjasta
"Le baruffe chiozzotte" è una commedia in tre atti in dialetto veneziano ambientata a Chioggia, tra quel mondo di pescatori che Goldoni aveva già rappresentato in altri testi come "I pettegolezzi delle donne" e "Il campiello". Tra schermaglie amorose e litigi veri e propri, per narrare i quali l'autore ha tratto spunto dalla propria esperienza di legali, la storia giunge a un lieto fine che pacifica protagonisti e spettatori. Commedia di "ambiente" in cui l'autore tratteggia la vita del popolo sullo sfondo dei canali, le viuzze e le case chioggiotte con le donne intente al lavoro e gli uomini in mare, in cui l'azione è ridotta al minimo, "Le baruffe chiozzotte" spiccano nella produzione goldoniana per l'originalità della rappresentazione che è al tempo stesso vivace e poetica. Il "temporale", la "baruffa", cioè la lite intorno alla quale è incentrata la vicenda si scatena per un nonnulla: Toffolo, un battelliere, affascinato dalle ragazze che attendono i pescatori sulla riva, offre alle giovani una zucca arrostita, dando il via da un gioco di seduzione che coinvolge anche Lucietta. La ragazza, però, è già fidanzata con Titta Nane e la sua leggerezza scatena la reazione delle compagne che culmina, con l'arrivo degli uomini dal mare, in una minaccia. Tra sassi e coltelli, gli eventi sembrano precipitare con tanto di denuncia. Sarà Isidoro, il Coadiutore del Cancelliere criminale, ad intervenire per pacificare gli animi e riconciliare Lucietta con l'amato.
Ammirata da Goethe, che ebbe modo di assistere ad una sua rappresentazione in una replica del 1786 durante il suo viaggio in Italia[2][5], la commedia tende ad un recupero, da parte del suo autore, di un mondo popolare e reale, quindi ai limiti del pittoresco e comunque lontano da quella borghesia nobiliare allargata al medio ceto composta da locandiere e cavalieri fino ad allora messa in scena in altre opere.
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