Le Menzogne Convenzionali della Nostra Civiltà
Tietoa kirjasta
Con questo libro intendo di esprimere fedelmente le opinioni della maggior parte degli uomini che sono a livello della cultura contemporanea. Senza dubbio, milioni di persone, fra i popoli civili, sono oggi arrivate, con riflessioni proprie, a fare alle attuali istituzioni politiche e sociali le critiche stesse, contenute in questo libro, e dividono con noi l'opinione, che coteste istituzioni sono irrazionali e contraddicenti ai concetti della scienza naturale, e sono quindi insostenibili. Nondimeno, avverrà, che certi lettori di questo libro straluneranno gli occhi e sbatteranno furiosamente le mani fino di sopra ai capelli; e lo faranno, con zelo maggiore, quelli specialmente che troveranno nel libro la rivelazione dei loro più reconditi pensieri. Ed è questo appunto il motivo che indusse l'autore a credere che fosse necessario, indispensabile, scrivere cotesto libro. La grande malattia contemporanea è la viltà. Non si ha l'ardimento di spiegare bandiera, entrare in lizza a difesa delle proprie convinzioni e mettere in armonia le azioni coi sentimenti. Si reputa prudenza il farsi vedere rispettosi delle tradizioni, quand'anche, intimamente, si sia in guerra con esse; non si vuol urtare alcuno, nè offendere dei pregiudizi, e ciò si chiama «rispettare le opinioni altrui», cioè di quegli altri, i quali non rispettano punto le nostre, ma le calunniano, anzi, le perseguitano e vorrebbero distruggerle insieme alle nostre persone. Questa assenza d'onestà e di coraggio virile non fa che prolungare la vita alla menzogna e ritardare il trionfo della verità. L'autore ha voluto almeno compiere un dovere verso se stesso, verso la verità e verso coloro che pensano come lui. Ha esternato le sue opinioni nettamente e senza ambagi. E se così facessero anche i furbi, i diplomateggianti, gli opportunisti (è con tali nomi che si compiacciono chiamarsi gli ipocriti e i bugiardi), si avvedrebbero – con loro stupore – che in molti luoghi sono la maggioranza, che basterebbe si contassero per essere i più forti e che sarebbe a loro facile, ed anche più vantaggioso, l'essere onesti e logici, anzichè ambigui e astuti.