Le signore dei giochi
Tietoa kirjasta
Le signore dei giochi. Una notte di giugno, un bosco delle valli di Lanzo. Greta Pietropaoli corre a perdifiato. Ferita al ventre, è inseguita da qualcuno che vuole ucciderla. Due settimane prima, la vita di tre signore torinesi, sensitive note con il nome di ziette, viene sconvolta dall'entrata in scena di un documento del 1995. Da quel momento, il nome di Eva Amariei sarà il filo rosso sangue che attraversa le loro esistenze.
A chi può interessare, quasi trent'anni dopo, svelare o nascondere il destino di una donna «invisibile»? Che rapporto hanno con la maternità le protagoniste – chi ha perduto un figlio, chi non ha alcuna intenzione di generare, chi farebbe qualsiasi cosa per potersi dire madre, chi sta per partorire? Le ziette e la stessa Greta saranno coinvolte in strani, crudeli accadimenti.
«Correre senza voltarsi indietro. Correre nonostante il dolore era l'impresa più ardua che avesse mai compiuto. Ogni movimento accendeva nel ventre una serie di fitte così acute da percepire il riverbero dentro le ossa, lungo le pieghe del cervello che sembrava tentasse di scappare dal cranio e pulsava e batteva contro la fronte come un lupo rabbioso in una gabbia.
Solo un paio di passi, dopo di che l'ombra assassina l'avrebbe raggiunta, penetrando nella pelle con lame scintillanti al posto delle dita. Augurò a se stessa una fine rapida, simile a quella che la volpe regala alla lepre azzannata alla gola, tremante tra le fauci del predatore.
Eppure, lo spirito indomito che da sempre la caratterizzava spinse Greta a dar fondo alle ultime energie per distanziare il demone inseguitore. Non ebbe il tempo di felicitarsi del risultato, poiché cadde con un tonfo sul terreno già intriso della pioggia che aveva cominciato a cadere copiosa. E il mondo si fece tenebra.»
Le signore dei giochi. Fra esoterismo e mito, un noir senza tempo che si tinge di sfumature horror. Tra Jung e Hitchcock, Dario Argento e Fruttero&Lucentini. Originale, incalzante, crudele.
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