Marcel, di origini congolesi ma cresciuto a Bruxelles, è uno studente di Medicina che si mantiene lavorando come assistente domiciliare. Un incontro fortuito con il maggiore Pascal, un ex mercenario che aveva prestato servizio in Congo alla fine del colonialismo belga, gli lascia in eredità un tesoro da inseguire. Fra le pagine di un vecchio diario c’è la verità di una storia terribile che viene dal passato e la promessa di una grande fortuna. Marcel si mette in viaggio. Il Paese che non ha mai visto, ma a cui sente di appartenere, lo accoglie con grande amore e incredibile ferocia. In un crescendo di incontri e scontri, il grande polmone verde dell’Africa si mostra nelle sue varie facce e contraddizioni: la vita pacifica dei pigmei, la violenza dei ribelli, la sete di ricchezza di uomini corrotti, la vita assurda dei lavoratori delle miniere, la voglia di riscatto delle persone che sognano un futuro diverso.
“Siamo nel cuore dell’Africa, l’Africa tropicale, sconosciuta e misteriosa. Ma il Congo è anche l’emblema, in qualche modo, di quell’Africa sfruttata in epoca coloniale e poi ancora in tempo di indipendenza e di presunta democrazia. L’Africa ricca di risorse del sottosuolo, da spremere per il benessere di gente lontana. Ma è anche un’Africa ricchissima di risorse umane, giovani, dinamiche e di grande varietà culturale”. (Marco Bello)
“L’Africa, di cui il Congo è metafora, non ha solo bisogno di speranza. È al tempo stesso speranza”. (Pier Maria Mazzola)
“Le pagine di questo libro trasudano passione politica e amore per un Paese martoriato ma pronto a rinascere”. (Chiara Michelon)