Danilo Kiš è noto, in Italia, soprattutto come narratore. Tuttavia, pochi autori hanno riflettuto intorno alla letteratura come lo scrittore iugoslavo. Nelle sue pagine convivono le questioni, teoriche e pratiche, sollevate dai formalisti russi all'inizio del XX secolo; i problemi dello stile posti da Flaubert e da Joyce; quelli delle strutture narrative che hanno impegnato Borges, Nabokov e i fautori del nouveau roman; e, infine, i conflitti più spinosi: la tensione tra invenzione letteraria e ricerca documentale e la responsabilità dello scrittore nei confronti della Storia.
Basato sull'omonima edizione serba, curata da Gojko Božović e da Mirjana Miočinović, L'ultimo bastione del buon senso contiene le riflessioni saggistiche di Kiš dai testi dell'apprendistato letterario degli anni '50 a quelli della maturità.
Secondo titolo della collana di saggistica Ostranenie, il volume presenta un'organizzazione tematica degli scritti di Danilo Kiš e offre una ricostruzione dettagliata dell'idea kišiana di letteratura e di mondo.