Fernanda Pugliese è nata a Montecilfone. Il paesello è adagiato su una collina a due passi dal grigio-blu mare Adriatico. Qui e nei dintorni prendono nuova vita ricordi vicini e lontani.
Relazioni umane scomparse
Monti, mare, ambienti vari traggono ispirazione e identità dal legame profondo che l’autrice ha con la propria terra che tanto ama e a cui tanto si è dedicata da sempre. Come per incanto, riesce, tra le righe, a farci percepire, con tutti i nostri sensi, per esempio, il calore del fuoco, il profumo dei caragnoli fritti e del sugo e a farci godere della vista di un vassoio di mostacciuoli e dei gridolini di gioia dei bambini intorno al focolare. Con grande delicatezza vengono espressi gli stati d’animo nel ricordo nostalgico delle persone che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua vita. Insomma, i racconti di Fernanda Pugliese con pudore bussano al nostro cuore per chiedere condivisione di sentimenti e di orizzonti: e ci riescono, carezzandoci amorevolmente.
(dalla prefazione di Rossella De Rosa)
Si percecipsce nei racconti molisani la fine di un mondo. I rapporti contadini, un’Italia che si sveglia al benessere, l’emersione da uno splendido isolamento. È in questi momenti che veniamo trasportati dai racconti molisani. Una velata malinconia di fondo, ma non manca la gioia che il ricordo sa risvegliare.