Santi, poeti e commissari tecnici
Tietoa kirjasta
Santi, poeti e commissari tecnici è uno spaghetti-fantasy calcistico dai toni agrodolci che parla dritto al nostro cuore, al cuore di una nazione che sul calcio ha strepitato troppo e troppo a lungo perché, versata una lacrima, non fosse giunto il momento di riderci su. Un libro comico, commovente e liberatorio. Il libro comincia con il lungo racconto che dà il titolo al libro, una storia sul miracolo della statua votiva della beata Serafina, che all’improvviso suggerisce al parroco del paese la strategia per stravincere il campionato. E finisce con Il campionato più brutto del mondo, l’ultimo racconto, sull’effetto domino che porterà alla chiusura della serie A non appena l’ex moglie di un dirigente invischiato con il calcio minore avrà preteso gli alimenti arretrati. In mezzo ci sono la storia di un calciatore alcolizzato che sogna l’Edda di Snorri Sturluson e di un’intera comunità illusa di meritarsi “il calcio che conta”; quella del giovane calciatore più forte del mondo (o del suo quartiere) che imparerà come funziona la faccenda una volta costretto alla panchina per non scontentare i genitori VIP; quella di un arbitro tutto d’un pezzo durante l’ultima partita della sua vita e del poveraccio che su quella partita ha fatto una scommessa folle, che gli farà rischiare la vita; quella, infine, di un stella della serie A e della sua vendetta sanguinosissima contro lo scarpone che gli ha stroncato la carriera. Storie di calcio e storie d’amore, d’amori mancati e sogni infranti. I sogni dei tifosi, insomma.