Storia di Roma. Vol. 8: La monarchia militare. Parte seconda: Cesare
Tietoa kirjasta
Marco Crasso aveva figurato da più anni fra i capi del «mostro dalle tre teste» senza farne effettivamente parte. Egli serviva di contrappeso ai veri autocrati Pompeo e Cesare, o, per dir meglio, egli con Cesare figurava nella bilancia contro Pompeo. Questa parte di collega soprannumerario non era molto onorevole; ma Crasso non prendeva le cose tanto pel sottile quando si trattava di fare il proprio interesse. Egli era commerciante e mercanteggiava.
Quanto gli era stato offerto non era molto; ma non potendo ottenere di più, lo accettò, e in grazia delle ricchezze che andava sempre più ammassando, cercò di far tacere la sua ambizione e di passare sopra al dispiacere di trovarsi così impotente mentre era così vicino al potere. Ma la conferenza di Lucca fece cambiare le condizioni anche per lui: per conservare anche in avvenire la preponderanza di fronte a Pompeo dopo le estese condizioni fattegli, Cesare offrì all’antico suo alleato Crasso, con la guerra contro i Parti, l’occasione di raggiungere nella Siria la posizione che egli si era fatta con la guerra celtica nelle Gallie.
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