Chi dimorò in Firenze negli anni della capitale provvisoria incontrò spesso per le vie un vecchio di regolare statura, dai capelli bianchi, dalla barba anche bianca che gli contornava la faccia, con un occhiale bleu a quattro lenti da cui veniva malamente nascosta la sua cecità, con abiti decenti ma infilzati alla meglio e scarpe grossolane che stonavano un poco coll’aspetto dignitoso e coll’aria signorile di tutta la persona. Appoggiato al braccio d’un servitore meno vecchio di lui, andava con passo alquanto affrettato, la testa alta, le labbra un po’ affondate dentro la bocca priva di denti. Era un personaggio che faceva impressione e destava curiosità; si capiva facilmente come non fosse un uomo volgare. Infatti era il marchese Gino Capponi.