Tra il bene e il male
La Bosnia, il dopoguerra, la battaglia contro tumori e inquinamento a Zenica
Tietoa kirjasta
Un bel percorso, fatto di segnali, di bisogni, di domande e di risposte lega la comunità piemontese a quella del Cantone bosniaco-erzegovese di Zenica-Doboj. Molti sono i protagonisti di questa storia, cominciata subito dopo la fine della guerra in Bosnia Erzegovina (1992-1995) e ancora non del tutto conclusa. È la storia di donne e di uomini che hanno investito una parte della loro vita per realizzare un desiderio di sviluppo equo. Tutto è cominciato in un paesino, Breza, con l’attivazione di un programma di screening contro i tumori femminili e un sostegno vero all’associazionismo. Da qui si è arrivati a creare, a Zenica, grazie all’impegno della Regione Piemonte e dell’ospedale Molinette di Torino, prima il reparto di Oncologia del locale ospedale cantonale, poi di quello di Radioterapia, doppia chance insperata di avere una possibilità di cura contro i tumori per i cittadini di una delle città più inquinate e a rischio sociale dell’intero Paese. Anni di cooperazione decentrata narrati in un racconto che dimostra come nascono, prendono avvio, si evolvono e giungono a felice compimento i buoni progetti di cooperazione internazionale.
“Provate a immaginare cosa voglia dire veder arrivare amici come quelli di cui si parla in questo libro, amici che ti aiutano a guarire, che t’istruiscono su come proteggerti. Se anche con questo progetto avessimo salvato una sola vita, il suo scopo sarebbe stato già soddisfacente. Invece parliamo di centinaia e centinaia di donne curate e salvate, oltre a quelle che, grazie a un sistema integrato di osservazione, cura e trattamento, saranno salvate in futuro”. (Azra Nuhefendić)
“Quello molto ricco ed efficace di cooperazione interregionale tra Torino e Zenica è un chiaro esempio di che cosa significhi Europa dei popoli o Europa federale”. (Lidia Menapace)
“Ci piace pensare a questo libro come a un lavoro corale in cui ognuno ha svolto egregiamente la propria parte, intessendo relazioni professionali e umane molto profonde; il tutto nell’ottica di una cooperazione fatta di scambi, di riflessioni comuni, di condivisione di risultati scientifici, ma anche di condivisione di esperienze umane che costituiscono un importante patrimonio per tutti gli attori che in quest’ultimo decennio hanno inteso partecipare a questa sfida in modo appassionato”. (Maria Cinzia Messineo)
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