Tutto nel mondo è burla!
Appunti per una storia dell'opera comica italiana
Tietoa kirjasta
«Tutto nel mondo è burla» canta Falstaff nella scena finale dell'estremo capolavoro verdiano. Da quell'ironico, disincantato commiato del vecchio sir John, Roberto Iovino ha tratto il titolo di questo volumetto dedicato all'opera comica italiana. Nato da un'esigenza didattica, il libro si prefigura come uno scorrevole e dettagliato viaggio nella drammaturgia musicale comica di circa tre secoli. L'autore parte infatti dalle origini del genere, fra tardo Seicento e primo Settecento e arriva ai giorni nostri. Un lungo itinerario non sempre facile e certamente poco conosciuto. Se, infatti, è risaputo che il Settecento fu ricco di esperienze nel campo dell'opera buffa (ma come è raro, oggi, ascoltare in teatro lavori di Piccinni, di Paisiello, di Cimarosa, se si eccettua il suo Matrimonio segreto), è nozione comune individuare in Rossini il punto di arrivo di tale tradizione e considerare i titoli comici successivi come rarità, eccezioni a conferma di una regola che vuole l'Ottocento votato al tragico. In realtà il XIX secolo fu ancora denso di esperienze nel versante operistico più leggero. E, soprattutto, è stato il Novecento ad aprire nuovamente ad un filone comico, spesso determinato dall'atteggiamento neoclassico di diversi musicisti.
Ne emerge, insomma, un quadro assai più intricato del prevedibile, delineato dall'autore con estrema chiarezza e ricchezza di dati. Il libro si rivolge dunque non solo agli studenti di un seminario universitario, ma anche agli appassionati della lirica, ai melomani che accanto a nomi e titoli abitualmente ascoltati (magari in disco, più che in teatro, per la pigrizia culturale dei nostri Enti lirici ancorati ad un repertorio limitato) troveranno anche musicisti e opere meno note che tuttavia hanno contribuito, in misura maggiore o minore non importa, a scrivere la storia di un genere ancora oggi di grande vitalità e fascino.
Roberto Trovato