Umano, troppo umano
Tietoa kirjasta
Un libro per spiriti liberi
Introduzione di Giovanni Maria Bertin
Traduzione di Mirella Ulivieri
Edizione integrale
«Dedicato alla memoria di Voltaire nell’anniversario della sua morte avvenuta il 30 maggio 1778» volle scrivere Nietzsche sul frontespizio della prima edizione di Umano, troppo umano, quasi a sottolineare il carattere “illuministico” di questa sua opera. Scritto tra il 1876 e il 1879, il libro, nella sua forma definitiva, comprende due volumi, nel secondo dei quali Nietzsche raccolse Opinioni e detti diversi e Il viandante e la sua ombra, già pubblicati separatamente. Circola in quest’opera, che rifiuta la tentazione metafisica e le sue cristallizzazioni dogmatiche di un conoscere separato dalla vita, una sorta di sottile e spregiudicata ebbrezza intellettuale che cattura il lettore per la ritmica felicità espressiva, perfettamente aderente al gusto della conquista interiore.
«Come può qualcosa nascere dal suo contrario, ad esempio il razionale dall’irrazionale, ciò che sente da ciò che è morto, la logica dall’illogicità, una contemplazione disinteressata da una volontà bramosa, un vivere altruistico dall’egoismo, la verità dall’errore?»
Friedrich Wilhelm Nietzsche
nacque a Röcken, in Germania, nel 1844, e morì a Weimar nel 1900. Appassionato di musica, compì i suoi primi studi nel campo della filologia classica, pubblicando nel 1872 La nascita della tragedia dallo spirito della musica. Le sue opere esercitano ancora oggi una profonda influenza sul pensiero filosofico occidentale. La Newton Compton ha pubblicato L’Anticristo – Crepuscolo degli idoli – Ecce homo, Al di là del bene e del male, Aurora, La gaia scienza, Umano troppo umano, Verità e menzogna, La volontà di potenza e il volume Le grandi opere (1870/95).