Una Vita
include Biografia / analisi del Romanzo
Tietoa kirjasta
Pubblicato nel 1892 con falsa data 1893, Una vita, romanzo d’esordio di Italo Svevo, costituisce l’archetipo psicologico del personaggio-uomo, inetto e solo, frustrato e disattento. Demotivato dalla grigia routine impiegatizia presso la Banca Maller, Alfonso Nitti, in cerca di nuove ispirazioni che gli garantiscano una ragione per esistere, s’innamora dell’idea di Annetta Maller, giovane “vanerella” figlia del Direttore bancario e scrittrice di un romanzo a quattro mani con lo stesso protagonista. L’amore, la morte improvvisa della madre, l’amicizia di Alfonso con Macario, personaggio doppio e astuto, subdolo e intrigante, la scrittura saltuaria, faticosa e un po’ ripetitiva del romanzo, hanno la loro ragione di comprovarsi nella prima parte del romanzo, dove ogni componente narrativa ha una presa e una coesione straordinaria, prima della fuga prospettica delle vicende verso l’imprevisto e poco premeditato suicidio, porto sepolto e riscoperto di esperienze pensate, iniziate e mai compiute. Così la morte acquista un valore assoluto, risolutivo, sulla vita del nostro e porta a compimento proprio la storia iniziata a quattro mani del romanzo, secondo il duplice rapporto vita/arte, materia/spirito, vita vissuta e scritta sullo sfondo di una Trieste vagamente tratteggiata e di comodi interni borghesi.
ITALO SVEVO (pseudonimo di Ettore Schmitz, 1861-1928) nasce a Trieste da una famiglia ebraica benestante, da madre friulana e padre tedesco: la città è in quegli anni un crocevia fecondo di stimoli e fermenti culturali. Sempre a Trieste intrecciò feconda amicizia con Joyce, che contribuirà poi a “sdoganare” la sua figura a livello internazionale, e con Montale, che fu fra i primi a intuirne le straordinarie doti di scrittore. Fu inoltre il primo autore a occuparsi in Italia delle teorie psicoanalitiche di Freud. Fra le sue opere, oltre a Una vita, ricordiamo Senilità e La coscienza di Zeno.