Valnòs
Tietoa kirjasta
Marcoenrico Manoni firma una raccolta di racconti che affonda le proprie radici nel vissuto dell’Autore stesso il quale trascorre la giovinezza in un paese di montagna, immerso nel silenzio e nella maestosità delle Alpi. È palpabile il riferimento a quegli anni e a quei luoghi i cui confini, sebbene superati da tempo, appaiono intatti nella rievocazione letteraria sebbene con quel tanto di verve necessaria per allontanarsi dal puro autobiografismo.
Si avverte netta la volontà di mettersi in gioco, di sorridere di se stesso.
Indimenticabili i racconti “L’anguilla” frutto di un’esperienza adolescenziale che tornerà utile nel corso di un esame universitario, “Stereogrammi” in cui descrive una situazione inconsueta.
Altri racconti si possono ascrivere a sensazioni amplificate dall’isolamento dei luoghi in cui ha vissuto e raccolgono singoli episodi che rammentano lo stretto e privilegiato legame con la natura.
Infine, il vivere intensamente la natura selvaggia di certi luoghi ha come conseguenza l’esasperazione di sensazioni e ricordi come quelli descritti in “Lo strano caso del Dr. Schneider” e in “L’ultimo concerto”.
Una narrazione piacevole, uno stile sobrio e diretto.
Marcoenrico Manoni è nato a Domodossola nel 1959 ed è cresciuto in una sperduta vallata tra le Alpi nord-occidentali ai confini con la Svizzera. La sua attività di Biologo e Biotecnologo (con diverse pubblicazioni scientifiche e dieci brevetti di invenzione all’attivo) lo ha poi portato in diversi luoghi del mondo, tra cui Stati Uniti, Finlandia e Giappone. Oggi è dirigente d’azienda e vive tra Milano e Firenze. Ha scritto saggi, novelle e racconti alcuni dei quali sono stati inclusi in antologie e premiati in concorsi letterari.