Fin dal cinema delle origini e con modalità e motivazioni differenti, ancora oggi le grafie femminili hanno inciso sugli schermi italiani segni sottili, profondi e tuttavia in larga parte ignorati. Questo mancato riconoscimento è in parte legato alla natura stessa della scrittura per il cinema, tesa a scomparire nello scherno, totalmente funzionale alla qualità visiva del film e dunque trasparente e in parte imputabile alla debolezza nel nostro Paese dei Gender studies di ambito cinematografico.
Da qui muovono le riflessioni raccolte nel volume che, a partire da alcune specifiche ricerche su nomi assai noti come Annie Vivanti, Grazia Deledda, Fausta Cialiente, Alba de Céspedes, Goliarda Sapienza, Luciana Peverelli, offrono uno sguardo differente sulla storia del cinema con l'intento di rendere conto del contributo delle donne, in particolare delle scrittrici, alla nascita, all'affermazione e ai recenti sviluppi della produzione filmica nazionale.