Distorsione cognitiva, distorsione traduttiva e distorsione poetica come cambiamenti semiotici
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Sia i cambiamenti traduttivi interlinguistici che la produzione poetica possono essere visti in una prospettiva semiotica in termini di filtraggio mentale. Il terreno comune dei tre processi – cognizione, traduzione, versificazione – va trovato in una prospettiva semiotica: i segni (prototesto, realtà, percezione) vengono interpretati ed elaborati (mente, interpretanti, cognizione) e danno come output un oggetto (metatesto, poesia, visione del mondo). Cercando di classificare i cambiamenti risultanti da tali processi – distorsioni – con una griglia di categorie semioticamente condivisa, l'ipotesi è che le categorie stesse – già esistenti all'interno dei singoli campi – possano essere reciprocamente messe a punto. Il concetto stesso di «spostamento» – derivato dalla critica della traduzione, e in particolare dal raffronto prototesto-metatesto – diventa in questa ipotesi una connessione che trasforma i cambiamenti possibili negli altri campi citati in punti di riferimento reciproci.