Comprende dodici testi pubblicati negli anni che vanno dal 1899 al 1908. La raccolta appare disomogenea e i vari testi si differenziano fra loro nell’impostazione, nei procedimenti narrativi, nei temi e nell’ambientazione. Per esempio, c’è l’alternanza di ambientazione sarda a contesti continentali.
Le novelle documentano una fase di passaggio, dove la fonte principale di ispirazione rimane la Sardegna, ma ora più consapevole perché libera da implicazioni emotive dirette, data la lontananza. Questa induce un rapporto di maggiore libertà sia nella scelta di temi ispirati alla più vicina esperienza romana sia nella scelta dei personaggi.
Temi come quelli dell’inurbamento dei provinciali, dello spaesamento nella città, o quello del divorzio rispondono a problemi di urgente modernità.
Emergono casi di singoli individui, interpreti di un malessere e di un disagio comuni a città e campagna, all’isola e al continente: le due facce di un mondo in trasformazione che richiede, per essere narrato, il superamento dei moduli regionalistici e la ricerca di nuove forme espressive.