Un’altra letteratura latina che <i>non</i> avete studiato a scuola
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Una letteratura latina che nessuno può avere studiato a scuola, una parodia del manuale scolastico, dove compaiono autori assolutamente impensabili, divisi in correnti ed epoche; la Lesbia cantata da Catullo che risponde irritata a Catullo; il «seccatore» di Orazio che aveva già seccato anche Cicerone; un poemetto lucreziano sulla jella; e poi anticipatori, in anticipo di duemila anni su Ungaretti e Montale, e così via.
È la Filologia Creativa, nuova disciplina accademica, dove un testo letterario mai scritto viene restituito al godimento dell’umanità e agli studi futuri, colmando una parte dell’infinita lacuna che è l’ipotetico e l’impossibile.
«Il fatto, meramente contingente, di essere esistito non dovrebbe più costituire, per un autore latino, l’unico criterio di scelta.»