La storia di un giovane attratto irresistibilmente da una fanciulla incontrata casualmente per strada, fu definita da Dostojevskij stesso “un romanzo sentimentale”. La trasformazione da simpatia in amore del solitario sognatore viene stroncata quando proprio in lui nasce l’illusione che l’amore sia ricambiato e che non sia più per “l’altro” che invece riappare all’improvviso e accoglie tra le sue braccia la ragazza; non resta quindi che il ritorno alla solitudine, alla sofferenza, al non saper vivere come gli altri e a non districarsi dal labirinto che il vizio delle fantasie gli ha tessuto attorno. Ambientato nelle crepuscolari notti nordiche di Pietroburgo, il racconto uscì nel 1848 su “Otèčestvennie Zapíski”.