2050 Quel che resta di noi
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Fantascienza - romanzo (224 pagine) - Come sarà il futuro tra trent'anni? E tra tremila? Undici racconti che tentano il difficile ma gratificante compito di rispondere alla domanda: “cosa resterà di noi?”
Per il grande pubblico gli scrittori di fantascienza devono essere indovini: e qualcuno anche li deride, se non ci azzeccano. Ma il loro lavoro non è improvvisarsi futurologi, piuttosto quello di proiettare paure, emozioni, speranze e tensioni, del presente nel futuro.
Come sarà la Terra domani, se non riusciremo a contrastare i cambiamenti climatici? E cosa succederà quando i nostri computer saranno più intelligenti di noi? Come interagiremo con creature di metallo e plastica?
Come, poi, ci vedranno un giorno i “postumani”, per i quali il nostro futuro sarà solo la voce di un’enciclopedia?
E la base del nuovo lavoro del Collettivo Italiano di Fantascienza è proprio un’enciclopedia, o meglio, un suo frammento. I racconti alla quale si ispirano sono incentrati nel momento di svolta che i nostri successori individueranno come l’anno fatale: il 2050.
Lorenzo Davia (Trieste, 1981) è ingegnere, giramondo e topo di biblioteca. Suoi racconti sono apparsi in varie antologie. Ascensione negata è arrivato secondo classificato alla prima edizione del Premio Urania Shorts, mentre Umuntu Umuntu Ngabantu è arrivato terzo al concorso letterario di racconti di Fantascienza LGBTQI del 2017. Il racconto Az-Zinds è arrivato finalista la Premio Italia 2020. Ha vinto il Premio Viviani 2019 con Il tempo che occorre a una lacrima per scendere. Ha creato con Alessandro Forlani il progetto di scrittura condivisa Crypt Marauder Chronicles per il quale è uscita l'antologia Thanatolia (Watson), finalista al Premio Vegetti 2020. Ha scritto le storie della Fata Mysella pubblicate in New Camelot e Le avventure della fata Mysella (Delos Digital). Assieme al Collettivo Italiano di Fantascienza ha pubblicato l'antologia Atterraggio in Italia, Delos Digital. Il suo romanzo Capitalpunk è arrivato finalista al Premio Urania e al Premio Vegetti ed è stato pubblicato da Kipple.
Damiano Lotto (classe 1978), laureato in Lettere e dottorato in Archeologia, ha lavorato sia nell’ambito dei GIS applicati agli scavi archeologici che nel campo delle app e della didattica museale. Attualmente lavora in Posta. Ha pubblicato per Maremmi Editore nel 2009 Tomotomopoppin, qualche libro online (La strana compagna di classe, Il giusto ordine delle cose), alcuni racconti sulle antologie di Paolo Secondini. Nel 2017 è stato finalista al premio Urania; nel 2018 è arrivato quarto al premio Plesio per racconti fantasy ed è stato pubblicato nell’antologia corrispondente Di sognanti e di altri eroi.