Opera composita e multiforme, Feria d'agosto rappresenta il viaggio di Pavese nel tempo della propria vita, dall'infanzia all'età adulta, alla ricerca di un momento seminale, di una radice di verità mitica. Nella prima sezione, "Il mare", i protagonisti sono ragazzi alle soglie dell’adolescenza, coi problemi della loro età, la contrapposizione agli adulti, il desiderio di crescere e di conoscere il mondo al di là delle colline, il mistero del sesso visto spesso in dimensione violenta e sanguinosa. Ne "La città" rinveniamo elementi ricorrenti in Pavese: giovani che crescono, nottate, vie deserte in estate e l’uomo che le percorre da solo, poiché il momento della crescita di un uomo è composto essenzialmente di solitudine. Nella terza sezione, "La vigna", Pavese s'inerpica nelle dimensioni del mito, del simbolo e della poetica. Visita luoghi mitici, terribili, infantili: un prato, una selva, una vigna. Accanto alle prose teoriche, in questa terza parte, coesistono pagine di grande fascino, come il racconto finale, Storia Segreta, dove il senso del limite lascia finalmente spazio all’immaginazione.