Chi pensa che i cimiteri siano un mortorio non conosce quello di Lomoscio, dove “vivono” Irma e Adna, entrambe morte in drammatiche circostanze.
Tra i loculi di quel cimitero si aggirano anime in pena e anime ribelli, la pace non è di nessun mondo, né di qua né di là. Ma tra i due mondi c’è qualcosa d’impalpabile, un trait d’union che in qualche modo cerca di porre rimedio ai torti ricevuti dalla vita. Un cerchio che si chiude.
Un romanzo ironico ma delicato, crudo ma pervaso di speranza.