La donna e le sue battaglie contro il pregiudizio e le ingiustizie sociali, vissute nel quotidiano di un'esistenza umana in cui è assoluta protagonista. Tante le sfide davanti a sé, affrontate sempre con determinazione, coraggio e sensibilità verso gli altri.
Il volto di Giada sembrò rasserenarsi appena entrò nella sala d’aspetto della stazione. Era partito da non più di una settimana e già le mancavano il suo viso, i suoi occhi verdi, le sue mani, sempre nascoste nella tasca del cappotto.
I suoi amici e i suoi parenti l’avevano scongiurata di sottrarsi a questo supplizio ma nessuno avrebbe potuto tenerla lontana da quella stazione, dal suo Michele.
Entro pochi giorni avrebbe lasciato il paese per sempre e non l’avrebbe più visto neanche da lontano, quindi, voleva avere un ultimo ricordo da serbare nel proprio cuore e da risvegliare nei momenti di malinconia e d’amarezza.
A venticinque anni Giada si sentiva più anziana di una centenaria ed aveva la consapevolezza che mai più si sarebbe sentita giovane e spensierata…
Non dopo ciò che la vita le aveva riservato. Ricordava ogni particolare del giorno in cui Michele era stato concepito.