Il movimento futurista è nato col famoso “Manifesto del futurismo” agli inizi del Novecento. Il manifesto fu scritto da Filippo Tommaso Marinetti con la promessa di un cambiamento totale della società, trasformazione che ne esaltasse il progresso e la velocità. I futuristi si sarebbero quindi espressi in maniera totale, dalle arti visive alla musica, organizzando serate futuriste e arrivando a influenzare il modo di vestire e di vivere, persino le abitudini alimentari di parte della popolazione. Da questo innovativo programma andò poi sviluppandosi l’interesse di Marinetti per la gastronomia e per il cuoco francese Jules Maincave, il quale effettuava accostamenti inusuali tra gli ingredienti. Interesse che avrebbe condotto Marinetti a scrivere “La cucina futurista”, in cui propone soprattutto l’eliminazione della pastasciutta per esaltare l’uso delle mani e, quindi, della presa “tattile” del cibo al fine di coinvolgere tutti i sensi, incoraggiando l’uso di musiche in sottofondo, spandimento di profumi e ila maniera di presentare il cibo in vere e proprie sculture da piatto.