Angeli e demoni, inferno e paradiso, luce e tenebre, bene e male – non è facile trovare un nome per le forze contrapposte che si agitano nell’animo umano, lottando fra loro alla ricerca di un equilibrio che si rivela sempre precario. In questo suo libro, che si può considerare un breve trattato sulla natura umana, C.S. Lewis descrive magistralmente la lotta fra gli impulsi costruttivi e distruttivi che si agitano in ogni essere umano. Fa questo assumendo il punto di vista di Belzebù, un diavolo esperto che ha il compito di iniziare suo nipote Testacalda, inviato in missione sulla Terra, alla difficile arte della tentazione.
Non c’è aspetto della vita di un uomo – amore, lavoro, amicizia, studio, svago – che il diavolo non possa sfruttare per creare conflitti e sofferenza. Insegnando a suo nipote come si danna l’anima di un uomo, Belzebù mostra a tutti noi i meccanismi psicologici che utilizziamo, più o meno inconsapevolmente, per complicarci l’esistenza, anche quando potremmo farne tranquillamente a meno. Lui stesso rivela la motivazione che lo muove: “Non c’è soddisfazione maggiore per un diavolo che togliere tutto ad un uomo senza dargli assolutamente nulla in cambio!”